Il sistema di comunicazione in holopresenza Optip è diventato l’argomento di una tesi del Politecnico di Bari – Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione.
La neo dottoressa Irma Aloisio, a conclusione del Corso di laurea triennale e del tirocinio svolto con Predict presso l’Istituto tumori Giovanni Paolo II del capoluogo pugliese, lo scorso 22 aprile ha svolto la sua discussione di laurea sul tema: “Optip, la realtà aumentata al servizio della chirurgia”.
Originaria di Bitonto, la giovane ingegnera 22enne, ha scelto di investire in formazione nella sua regione, dopo aver appreso dell’attivazione della laurea triennale in Ingegneria dei sistemi medicali a Bari. “Poteva sembrare un azzardo, per lo meno all’inizio, – ci ha raccontato Irma Aloisio – ma non lo è stato. Anzi: il percorso universitario prima, e poi quello del tirocinio, mi hanno entusiasmata e incuriosita al punto di decidere di proseguire lungo questa strada, con iscrizione alla magistrale sempre a Bari”.
Certo, aveva immaginato il giorno della tesi in maniera diversa: in aula magna, con i professori schierati, il microfono, il pubblico, i colleghi del corso, gli amici di una vita. Ma a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, ha dovuto discutere la tesi di laurea dal soggiorno di casa, “con il cuore che batte, familiari e fidanzato seduti sul divano in silenzio e sul computer i volti dei prof dell’università”. La pandemia ha stravolto tutto, “ma non ha cancellato l’emozione della laurea. Sinceramente – ha aggiunto – ho sempre sognato il momento della proclamazione e della successiva stretta di mano e poi l’abbraccio con i colleghi del corso…. Ma magari ci sarà una nuova occasione, in futuro”.
“Intanto ci sono i ricordi di tre anni di studi e del tirocinio presso Predict, prima di arrivare al traguardo della tesi a conclusione dell’attività di ricerca e analisi sullo stato dell’arte delle tecnologie di Augmented reality, Mixed reality e Virtual reality usate in ambito sanitario, con particolare riferimento a quello chirurgico”.
“Ho scelto un percorso che fosse in grado di avvicinarmi al mondo del lavoro e sono arrivata in Predict, dopo aver sostenuto un colloquio”, racconta l’ingegnera. “Si catalogano come sistemi di Augmented reality tutte le applicazioni il cui scopo è incrementare la percezione visiva dello spazio fisico, con immagini prese dallo spazio virtuale. Il risultato è che l’ambiente reale e quello virtuale coesistono e l’utente può muoversi nella scena con la possibilità di interagire in qualsiasi momento. Il settore healthcare è uno degli ambiti più importanti in cui trova applicazione la realtà aumentata”.
Con il prof. Filippo Attivissimo e con Monica Carella, tutor di Predict, Irma Aloisio, ha presentato un lavoro dal titolo “Optip, la realtà aumentata al servizio della chirurgia”: in 81 pagine ha illustrato il sistema di comunicazione in holopresenza, ossia l’interazione a distanza fra due o più persone, con applicazione al settore della medicina oncologica.
“Optip è una tecnologia tra le più performanti sul mercato che permette di scambiare in tempo reale contenuti informativi complessi, i cosiddetti ologrammi, tramite visori di realtà aumentata, ossia speciali occhiali” – ci ha spiegato Aloisio.
“Spesso si pensa che la realtà virtuale sia qualcosa che attiene esclusivamente ai videogiochi, ma non è così. Questa tecnologia si basa sull’uso di visori chiamati Hololens sono costituiti da un Inertial measurement unit, in gergo viene chiamato IMU, che include un giroscopio, un accelerometro e un magnetometro, un visore ad infrarossi, due videocamere ad alta risoluzione, una telecamera di profondità e quattro camere per rilevare l’ambiente circostante” – ha proseguito la neo ingegnera. “In tal modo sono possibili una supervisione e un supporto specialistico in sala operatoria, un consulto tra specialisti e team multidisciplinari, un teleconsulto per l’assistenza dei pazienti e interventi di emergenza da realizzare a distanza”.
“Con Optip, il medico chirurgo impegnato in sala operatoria ha sempre tutto a portata di mano e non è costretto a spostarsi per lasciare il tavolo operatorio. Riesce a vedere Tac e Pet e a consultare altri referti senza spostarsi, condizione che gli permette di restare in un ambiente sterile, riducendo a zero il rischio di contaminazioni. Questo vantaggio si traduce anche in un risparmio del tempo che viene ottimizzato”.
Nel corso della sua ricerca, Aloisio ha svolta attività di raccolta dei dati, finalizzata alla valutazione dell’utilizzo della tecnologia e dei benefici conseguenti. “Optip è una soluzione estremamente versatile che si adegua a diversi contesti e casi d’uso” – ha sostenuto Aloisio.
Così conclude il racconto della sua esperienza: “durante il tirocinio ho potuto accedere per cinque volte in sala operatoria. Un’esperienza sufficiente a raccogliere feedback positivi dei chirurghi Michele Simone e Graziana Barile, i quali hanno impiegato il visore di realtà aumentata e hanno svolto regolarmente gli interventi con possibilità di visualizzare le immagini operatorie e gli esami del paziente sotto forma di ologrammi”.
Da parte del team Optip e di tutta Predict, i nostri migliori auguri e un “brava” di vero cuore alla neo laureata Irma Aloisio!
Intervista di Stefania De Cristofaro di Comunicazione Sanitaria